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Giubileo della Scuola: "Insegnare a chi non sa ... educare alla misericordia".

L’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università della Diocesi di Castellaneta, insieme al Vescovo Mons. Claudio Maniago, in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco, organizza in data 28 Ottobre c.a. il Giubileo Diocesano della Scuola. 
L'attualità chiede al mondo della scuola un grande impegno: educare uomini e donne capaci di dialogo, di fraternità, di cooperazione.
Il Vescovo con la comunità diocesana invita alla preghiera credenti e non credenti, ogni uomo di buona volontà:
 
«Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione».
(Papa Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla di indizione dell’Indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, n. 23)
 
È questo il senso, dunque, del passaggio della Porta della Misericordia anche e soprattutto per gli operatori del mondo della scuola: accogliendo la testimonianza di amore di Gesù, chiedere con umiltà perdono delle inadempienze e delle inadeguatezze del ministero educativo affidatoci, con l’impegno e la voglia di collaborare con tutti all'edificazione della civiltà dell’amore.
 
don Giuseppe Ciaurro
Direttore Ufficio Diocesano di pastorale
dell'Educazione Cattolica, Scuola, Università
 
Programma
 
Castellaneta, Venerdì 28 ottobre 2016
- ore 16.30: Ritrovo presso la Parrocchia di san Domenico in Castellaneta: Testimonianze, animazione organizzata dagli alunni;
- ore 17.00: Testimonianze e animazione a cura degli studenti. Cammino animato dagli studenti verso la Cattedrale;
- ore 18.00: Passaggio della Porta della Misericordia; Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta.
 
Manifesto preparato dagli studenti dell'indirizzo grafico dell'Istituto Bellisario-Sforza di Ginosa
 
‘EDUCARE’ ALLA MISERICORDIA’
 
Quest’anno il Papa ha indetto il giubileo o l’anno della misericordia, un evento straordinario che ha abbracciato tutti gli ambiti della vita umana: la famiglia, le istituzioni pubbliche, le comunicazioni sociali, lo sport, lo spettacolo, di recente i giovani a Cracovia, le università… Ed ora ci accingiamo a celebrare il giubileo della scuola. 
L’obiettivo del giubileo, nell’intento di Papa Francesco, è quello di farci riscoprire la misericordia di Dio, sperimentare la gioia del suo amore e del suo perdono; ma questo amore e questo perdono, deve condurci ad amare e a perdonare gli altri, cioè ad essere “misericordiosi come il Padre”, come recita appunto lo slogan del giubileo. 
Ma ha senso parlare di giubileo della scuola? Ha senso parlare di ‘misericordia’ a scuola? È possibile parlare di ‘educazione alla misericordia’? 
La misericordia non è soltanto valore cristiano, ma è un valore umano che accomuna tutti: credenti e non, e noi riteniamo che sia compito (anche) della scuola ‘promuovere la cultura della misericordia’, cioè la cultura dell’accoglienza, del rispetto dell’altro, dell’ascolto, del dialogo, della tolleranza, della pace, della solidarietà… La scuola infatti non è soltanto un luogo dove si acquisiscono nozioni, ma è il luogo in cui i nostri ragazzi imparano a ‘vivere’, a conoscersi, relazionarsi agli altri ed anche ad amare..
Promuovere la cultura della misericordia vuol dire educare i nostri ragazzi a riconoscere, apprezzare, valorizzare il positivo, il bene che c’è nell’altro, a considerarlo una ricchezza e non una minaccia; vuol dire evidenziare quello che unisce, piuttosto che ciò che divide. Oggi la scuola è una comunità che accoglie bambini, ragazzi, giovani, provenienti da paesi diversi, di culture e religioni differenti. La scuola sta diventando e deve diventare sempre più la ‘casa di tutti’. La conoscenza reciproca, la condivisione di valori comuni, porta ad abbattere quei muri creati dai pregiudizi, dalla diffidenza, dai sospetti, dalle paure, che spesso ci portano a chiuderci all’altro e che conducono all’emarginazione sociale e persino all’odio nei confronti di chi è ‘diverso’ - tra virgolette - da noi.
‘Educare alla misericordia’ vuol dire anche educare all’attenzione all’altro, in particolare alle persone più deboli: misericordia che non è solo compassione, ma è un atteggiamento, una virtù attiva che non muove soltanto il cuore, ma anche le mani e i piedi. Ci fa camminare, andare incontro agli altri per soccorrerli nei loro bisogni.
Il Papa a Lampedusa riguardo al problema dell’immigrazione e dell’ecatombe di uomini, donne e bambini che si consuma ogni giorno nei mari che bagnano le nostre coste, ha parlato di globalismo dell’indifferenza: ebbene, la misericordia è l’antidoto all’indifferenza, che è uno dei mali più grandi del nostro secolo. Ma, aggiungo, parlando di scuola, è anche l’antidoto al ‘bullismo’, un fenomeno tristemente noto e diffuso tra molti giovani, per il quale le persone più deboli o più sensibili rispetto ad altre, anziché essere oggetto di maggiore attenzione, compassione o tenerezza, diventano oggetto di scherno e di emarginazione, anche attraverso i mezzi di comunicazione sociale, quasi che la debolezza o la fragilità umana fosse una colpa da punire o un male da evitare… 
La Scuola, come tutte le realtà umane, non è perfetta ma deve tendere sempre di più al miglioramento. Per educare alla misericordia, occorre che noi insegnanti per primi riscopriamo questo valore, sforzandoci di viverlo sempre meglio nel rapporto con i nostri alunni, ma anche con le loro famiglie e con i nostri stessi colleghi. Una Scuola Bella non nasce dal nulla, ma si lavora insieme per renderla tale. 
Abbiamo chiesto ai ragazzi come loro intendono la misericordia, e come possono viverla nella quotidianità, e non soltanto a scuola, ma anche in famiglia, con gli amici, nei confronti di persone sconosciute e persino nei confronti dell’ambiente. 
Infatti, come ha affermato di recente lo stesso Papa Francesco, “la misericordia alla quale siamo chiamati, abbraccia tutto il creato che Dio ci ha affidato, perché ne siamo custodi”. E lo hanno fatto realizzando cartelloni, striscioni e pensieri su questo tema. Abbiamo selezionato alcuni di questi pensieri da leggere nel percorso che conduce alla porta santa successivamente alla declamazione di tre preghiere: una ebraica, una musulmana ed una cristiana sulla misericordia di Dio, un tema molto caro a tutte le religioni, in particolare alle tre religioni monoteiste. 
Per i credenti, infatti, la sorgente della misericordia è Dio stesso…
 
Testo preparatorio redatto a cura dell'Equipe dell'Ufficio Diocesano di pastorale dell'Educazione Cattolica, Scuola, Università (UDESU)
 
 

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