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Discorso del Rettore alla riapertura al culto del Santuario

Quando ero giovanissimo seminarista, durante le celebrazioni pontificali in Cattedrale, seduto ai piedi del trono agli sgabelli per reggere la mitra o il pastorale del vescovo, guardavo il soffitto ligneo fatto realizzare dal vescovo Massenzio Filo nel secondo quarto del sec. XVIII. Sulla controfacciata il Presule – mutuando l’espressione dal salmo 25 – fece scrivere: dilexi decorem domus tuae - ho amato il decoro della tua casa.
Nella mia ingenuità di ginnasiale che iniziava ad imparare le declinazioni, credevo che quella espressione si riferisse al tempio, alla Cattedrale medesima che era stata così adornata.
Ho poi compreso che, in realtà, la domus di cui parla il sacro agiografo è la Chiesa, il popolo che di Dio stesso si è scelto. E ho compreso anche che la missione di ogni sacerdote è funzionale e subordinata alla missione della Chiesa tutta; anzitutto è il compito di promuovere il decoro della comunità cristiana, la sua santità, la sua vita spirituale; e solo in un secondo momento tutelare e valorizzare i luoghi in cui la comunità si riunisce o i beni di cui la Chiesa dispone.
  • Grazie a quanti – tecnici, ditte, restauratori, operai, fornitori, funzionari dei vari enti ecclesiastici e civili coinvolti nell’intervento, volontari, collaboratori, devoti e benefattori – hanno contribuito a portare a compimento con quest’opera uno dei propositi della missione della Chiesa;
  • grazie a Sua Eminenza per la presenza di quest’oggi e per le amabili parole: l’Eminenza Vostra resterà sempre nel nostro ricordo e nelle nostre preghiere;
  • grazie a Mons. Vescovo per la grande disponibilità con cui guarda al Santuario: seppure da poco tempo in mezzo a Noi, Ella già ama l’odore, il colore, il sapore della nostra terra benedetta e questo ci da grande consolazione;
  • grazie alle autorità civili e militari, agli amici, ai gentili ospiti che hanno accolto l’invito ad essere presenti questa sera o hanno fatto giungere il loro augurio da lontano;
  • grazie a tutti i laertini per come sono capaci di amare il Santuario!
  • grazie alla Amministrazione Mater Domini: che farebbe il Rettore senza l’Amministrazione?
Con quest’opera abbiamo attualizzato quello che ci ricorderà d’ora innanzi l’epigrafe che commemora questa circostanza: far sì che la bellezza restituita all’opera dell’uomo manifesti ancor più chiaramente la grandezza di Dio creatore.
 
Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria! - La Vergine Maria benedica noi e il nostro popolo!
 
 

 

 

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