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Preghiera per la Quarta Domenica di Avvento - 20 dicembre 2020

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
 
Dagli spazi infiniti del Cielo
Gabriele scendi in quelli angusti
di una modesta casa
in un villaggio sconosciuto
tra mura domestiche
e il divino si fa spazio nell’umano,
talamo di vita nuova.
 
Vieni, o Dio, nella periferia del mondo,
la casa diventa Tempio
che accoglie il tuo Verbo
nel grembo di giovane donna
nella polvere di case scavate
nelle rocce che svettano
incontro a te che ti fai creatura.
 
Ai confini della Galilea delle genti
inizia una storia nuova
che salva ogni uomo
spezza vetere credenze
filosofie e culture diverse
mostra il tuo volto di Padre
che fissa i suoi figli lontani.
 
Nell’umile e piccola Nazareth
tu, Immenso Eterno,
scegli le periferie obliate
quali dimore
dimenticate dagli uomini
arricchite dal tuo “si” per noi
persi tra strade tortuose.
 
Il tuo composto silenzio, Giuseppe,
nel meritato riposo
agita ogni pensiero
mentre sagomi il legno
nella bottega del borgo
ora riempita di luce
visitata dal Cielo infinito.
 
Discendente della casa di Davide
si compie ogni promessa
perché tu sei fedele, Signore,
e desideri il bene di ogni creatura
anche quando si perde
tra filari di uva selvatica,
negli ovili attaccati da lupi.
 
Maria, Regina del Signore,
scelta dal Re come sua Serva
ti rallegri dopo il turbamento
nell’imperativo del profumo della gioia
ora piena di grazia
vinci la paura della storia
e da te verrà a noi la Vita.
 
✠ Don Pino
 

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