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Natività della Beata Vergine Maria .... "a' Palomb"

Santuario Diocesano di Maria SS.ma Mater Domini - Laterza
8 Settembre 2017
Festa della Natività della B.V. Maria
“a’ Palomb”
 
Programma
 
5-6-7 Settembre 2017
ore 18.00 - Esposizione eucaristica
ore 18.45 - Vespro e benedizione eucaristica
ore 19.00 - Santa Messa, presieduta dal Rev. Sac. Nino Martino, del clero dell’Aricidiocesi di Matera-Irsina.
 
8 Settembre 2017
ore 08.30 - Santa Messa
ore 18.00 - Esposizione eucaristica
ore 18.45 - Vespro e benedizione eucaristica
ore 19.00 - Santa Messa, presieduta da S.E.Rev.ma Mons. Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta.
 
Cenni storici sulla festa
 
La festa della Natività della Beata Vergine Maria veniva già celebrata sin dai primi secoli del Cristianesimo nel luogo in cui la tradizione localizzava l’antica abitazione dei santi Gioacchino ed Anna, genitori della Vergine Madre di Dio. Questo antico culto fu introdotto in Roma da papa Sergio I e si celebrava presso la Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore da dove si diffuse in tutto l’Occidente cristiano.
Anche l’antica tradizione locale del nostro Santuario Diocesano ha sempre dato particolare lustro a questa festa dell’anno liturgico. Essa è qui comunemente appellata come “a’ Palomb”, forse richiamando la purezza e la bellezza della Vergine Maria nascente. È, infatti, lo stesso Cantico dei Cantici a parlare della sposa - che la tradizione dei Padri ha sempre ricondotto alla Vergine Maria - come di una bella colomba: “O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce […] mostrami il tuo viso. Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe” (Ct 2, 14; 4, 1).
Nel mistero della nascita di Maria riconosciamo, dunque, le primizie della redenzione e contempliamo colei che sin dai primi istanti del suo concepimento fu arricchita dagli splendori di una santità particolare (LG 56).
Forte è il legame che questa festa ha da sempre avuto con la civiltà contadina del nostro popolo laertino. Tradizionalmente, nei giorni precedenti la celebrazione liturgica, molti agricoltori sono soliti donare in devozione al Santuario un po’ del grano raccolto durante l’estate. Questo gesto, conservato ancora oggi nel suo valore devozionale - lungi dall’essere considerato come un’offerta propiziatoria -, rimanda al forte legame della gente del nostro popolo col Santuario dedicato alla sua celeste Patrona tanto da condividerne le fatiche e i frutti del raccolto. Le nostre primizie presentate a Maria, primizia della redenzione operata da Cristo, sono segno visibile dell’abbandono fiduciale alla Provvidenza di Dio che dai frutti della terra ci sostiene e rinnova il mistero della vita.
 

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