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Il Presepe del Santuario

Quest’oggi al termine della celebrazione del mattino è stato inaugurato e benedetto il presepe del Santuario realizzato e donato da Zaccaria Fusillo, Lorenza Caponio e Angela Malizia. Il presepe, collocato nella cripta, è visitabile nelle ore di apertura della chiesa e resterà esposto fino alla festività della Candelora, il prossimo 2 febbraio 2020.
Questa la nota di presentazioine dell’opera realizzata.
 
L’artista presepista ha rappresento la natività attraverso uno stile artigianale che racchiude in sé un’origine napoletana commista ad elementi, di natura popolare, propri del presepe tradizionale.
La natività si svolge, tra l’ascesa degli angeli e l’adorazione dei re magi, nel rudere di un Tempio pagano. Il tempio rappresenta l’emblema del presepe stesso, il simbolo della rivalsa del cristianesimo sul paganesimo. Chi osserva nota che all’adorazione dei magi seguono, sulla scalinata, altri figuranti, gli orientali ovvero i noti musicanti del tempo che, nel 1700, facevano parte delle ambasciate del regno borbonico. È un tratto scenografico immancabile nel presepe napoletano, che conferisce allo stesso tutta la sua peculiarità. In primo piano, le scene popolari  codificate dalla tradizione e proprie del presepe, raffigurano le varie attività del vivere quotidiano in tutta la sua semplicità. L’attenzione di chi guarda viene naturalmente catturata dalla Taverna, primo luogo dove Maria e Giuseppe tentarono di rifugiarsi ma, luogo stesso, in cui non furono accolti, perché occupato dai nobili di quel tempo. L’artista racchiude il fulcro e la forza di questo presepe nel tempio, dove il bambinello, avvolto in fasce, con tutta la genuinità della sua fragilità, viene adagiato senza riserve. L’essenza è proprio nelle rovine del tempio,simbolo della fragilità umana, ma anche luogo in cui la vita viene accolta così come si presenta, nel dolore, ma anche nella gioia.
 
Giovanna Caponio
 
 
 
 
 
 
 
 

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